The Value of Design Research - 11th International Conference of the European Academy of Design

Connecting Objects and Cultural Trends: A Pragmatist Approach for Sensemaking in Furniture Design

/Francesco Ruffa

Questo articolo eredita i contenuti della mia tesi di dottorato e affronta la fase strategica del design dell’arredo, in particolare quella del sensemaking. Quest’ultimo è un processo abduttivo, che questo paper considera limitatamente come l’interpretazione del designer sugli oggetti appartenenti alla sua sfera di competenza. La ricerca si è sviluppata con un’evoluzione circolare, essenzialmente attraverso tre macro-attività: 1. analisi empirica del settore dell’arredo e dei relativi trend culturali; 2. ricerca di gruppi d’arredo semanticamente coerenti; 3. costruzione di una teoria.

Il risultato è una metodologia capace di guidare e visualizzare il sensemaking nel processo di progettazione di un arredo. Partendo dalla semiotica di Peirce, questo studio compone una cornice teorica identificando quattro tipi di connessioni arredo-referente e quattro corrispondenti intenzioni semantiche. In seguito, guida la creazione di una mappa concettuale che rappresenta l’organizzazione e l’interpretazione mentale del materiale iconografico raccolto. La mappatura concettuale genera gruppi semanticamente coerenti di oggetti, che possiamo vedere come schemi progettuali che dirigono il sensegiving finale. L’articolo, in definitiva, si concentra sull’uso pratico della semiotica nel design dell’arredo, proponendo una visione non linguistica ma referenziale che possa aiutare il designer nella gestione del senso del proprio prodotto.

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This article deals with strategy step of furniture design, in particular with sensemaking. This last is an abductive process, which this paper restricts to designer’s interpretation on objects of his/her area of expertise. The research has complied with a circular evolution, essentially composed by: 1. empirical analysis of furniture sector and relative cultural trends; 2. research of semantically coherent groups of furniture; 3. theory-building.

The result is a methodology able to guide and visualize sensemaking in furniture design process. Beginning from Peirce’s Semiotics, this study reconstructs a theoretical framework by identifying four kinds of furniture-referent connections and four corresponding semantic purposes. Then, it guides the creation of a concept map representing mental organization and interpretation of the gathered iconographic material. Concept mapping generates semantically coherent groups of furniture, which we can see as design patterns directing final sensegiving. This paper focuses on a practical use of semiotics in furniture design, by proposing a not linguistic referential vision that could help designer in managing the sense of his/her product.

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Diversity: Design-Humanities - 4th International Forum of Design as a Process

Expanding Interior Design Through Humanities

/Francesco Ruffa

Progettare una casa che non è una casa, ma che aspira ad esserlo un tempo breve rispondendo a un’ampia varietà di esigenze culturali, è una sfida difficile che il design potrebbe affrontare con contributi essenziali dal campo delle humanities. L’articolo vuole spiegare i risultati iniziali di uno studio condotto da un gruppo multidisciplinare di designer, operatori sociali e psicologi ambientali. La ricerca si focalizza sulla qualità dei centri italiani per rifugiati. La natura effimera dell’insediamento nei centri e la varietà delle identità degli abitanti (dovuta alla composizione multietnica) richiede strumenti, processi e conoscenza a partire da un ampio spettro di contesti disciplinari. Come potrebbero il design e le humanities rispondere a diversità culturali nel modo di abitare? Come potrebbe il design comprendere il concetto psicologico-ambientale di luogo-identità [Proshansky,1978] nei luoghi temporanei? Come potrebbe il design, partendo da una condizione sociale di di-stanziamento [Papadopoulus, 2002], ri-stanziare  un nuovo luogo? Partendo dai tre principale elementi dell’abitare – corpi, spazi e oggetti – lo studio ad esplorare come le qualità fisiche degli spazi possano sostenere l’integrazione culturale auspicata nei centri di accoglienza. I tre elementi fondanti dei luoghi sono allargati, con il contributo delle scienze sociali e psicologiche, a un’idea più ampia di ospitalità: corpi & privacy vs spazi collettivi + spazi & attaccamento vs temporaneità + oggetto & personalizzazione vs standardizzazione. Questo approccio ha l’obiettivo di rispondere al bisogno di luogo capaci di includere e aprirsi a diversità culturali. L’articolo analizza un ampio spettro di casi studio di luoghi ospitali e culturalmente aperti, al fine di definire modelli per un interior design caratterizzato da un approccio humanities-centred.

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Designing a home that is not a home, but which aspires to be so for a short time, responding to a wide variety of cultural needs, is a difficult challenge, which design could however tackle with essential contributions from the field of humanities. The paper aims to explain the initial results of a study led by a multi-disciplinary group of designers, social workers and environmental psychologists. The research focuses on the quality of Italian centres for refugees. The ephemeral nature of the settlement in the centres and the variety of identities of the tenants due to their multi-ethnical and multi-identity nature, require tools, processes and knowledge from a wide range of disciplinary contexts. How could design and humanities respond to the cultural diversities implied in this state of living? How could design comprehend the environmental-psychological concept of place-identity [Proshansky,1978] in temporary places? How could design, starting with a social condition of dis-location and dis-placement [Papadopoulus, 2002], re-place a new location, a new place? Starting with the three main elements of living [Canter, 1974; Vitta, 2008] – bodies, spaces and objects – the study aims to explore how space’s physical qualities could enhance the cultural integration that is promoted in reception centres. The places’ three basic elements are expanded into a wider concept of hospitable capability, with the contribution of social and psychological sciences: bodies & privacy vcollective spaces + spaces & attachment vs temporariness + object & personalization vs standardization. This approach aims to answer the need for places which are able to comprehend and open to cultural diversities. The paper surveys a wide range of case studies of hospitable and open-cultural places, in order to outline models for interior design characterized by a humanities-centred approach.

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10^ Conferenza della European Academy of Design

User Requirements in the Design of European Affordable Housing

/Francesco Ruffa

L’articolo mette in luce come il processo di conoscenza dell’utente sia complesso e ancora incompletp nell’ambito dell’abitare economico europeo. Sebbene la domanda sia molto più dinamica dell’offerta, è stata condotta più ricerca di mercato sullo stock abitativo esistente che sui modelli comportamentali/culturali. Inoltre, c’è una mancanza di ricerca di design capace di generare input progettuali innovativi. Il significato di questo articolo sta nella proposta di una sistematizzazione dell’indagine sulle esigenze dell’utente. Nel campo dell’abitare economico, c’è ancora un diffuso approccio top-down che affida ai progettisti un’analisi intuitiva dei bisogni. Questo articolo suggerisce che i sistemi locali europei dovrebbero dotarsi innanzitutto di ricerca di mercato concentrata su modelli comportamentali/culturali e in secondo luogo di ricerca di design condotta da professionisti research-oriented.
Il paper si focalizza su alcuni metodi di ricerca che potrebbero essere usati dai ricercatori durante la loro indagine sulle necessità degli utenti. I risultati di tale ricerca sarebbero il punto di partenza per pratiche progettuali individuali, che così sarebbero basati su fondamenti più solidi e dettagliati.

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The paper highlights how the knowledge of users is complex and still defective in the area of European affordable housing. Although demand is far more changeable than supply, more market research has been carried out on existing housing stock than on behavioral/cultural models. Furthermore, there is a lack of design research capable of generating innovative design inputs.
The significance of this article lies in proposing a systematization of the detection of user requirements. In the field of affordable housing, there is still a widespread traditional top-down approach which assigns designers with an external intuitive analysis of user requirements. This paper suggests that the European local systems should equip themselves firstly with housing market research concentrated on behavioral/cultural models and secondly with design research conducted by research-oriented professionals.
The paper focuses on some research methods which could be used by design researchers during their inquiry into user requirements. The results of such research would be the starting points for individual design practices which would be based upon solider and more detailed research foundations.

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