Soluzione residenziale alternativa all’alloggio convenzionale per il superamento dei campi nomadi di Genova

La tesi affronta le possibilità di superamento dei campi nomadi di Genova e l’elaborazione di una soluzione architettonica alternativa agli appartamenti convenzionali.

Il corpo della tesi si presenta al lettore in tre parti.

Nella prima osserviamo l’impopolarità dell’argomento: da un lato evidenziamo il legame tra il pregiudizio e la scarsa conoscenza, dall’altro comprendiamo la necessità di un intervento sociale “poco invasivo”. Vediamo poi a quali gruppi zingari si rivolge la nostra attenzione, cosa spinge a superare i campi nomadi con una proposta residenziale permanente, quali tentativi si sono fatti finora e quali risultati hanno prodotto.

Nella seconda parte rileviamo elementi d’interesse che, oltre a quelli più comuni e scontati, è utile considerare nell’elaborazione di una proposta residenziale. Osserviamo aspetti diffusi sotto il profilo della concezione dello spazio e del costume abitativo, e dedichiamo un’ampia riflessione alle attenzioni necessarie verso popolazioni composte da una forte maggioranza di bambini e di donne socialmente sradicate. Indichiamo poi alcuni criteri per la scelta di aree idonee a interventi di questo tipo, e formuliamo considerazioni progettuali sulla base delle riflessioni svolte.

La terza parte (che trova la sua migliore collocazione nelle tavole di approfondimento) contiene un esempio pratico di intervento. Analizziamo alcune aree sul territorio comunale genovese e ne scegliamo una nel quartiere di Cornigliano.
Disegniamo dunque un progetto che va ben oltre i confini dello spazio destinato alle residenze alternative: s’immagina un nuovo angolo di città in cui trovano spazio un complesso residenziale per anziani, locali destinati a progetti sociali e servizi pubblici, un bar, una scuola, un supermercato, un nuovo edificio “a torre” per appartamenti, attrezzature sportive e soprattutto spazi aperti che vogliono replicare non tanto l’idea del parco quanto quella del cortile, fruibile dal vicinato di tutte le età.
Il progetto è inteso a vari livelli di scala: quello urbano, quello globale dell’area, quello del nucleo di residenze alternative e quello della singola unità abitativa.

È interessante rilevare che la ricerca di condizioni ambientali idonee per famiglie di etnia zingara rappresenta una valida occasione per soluzioni di social housing favorevoli anche alla popolazione maggioritaria: a dispetto di vincoli di basso costo e parziale produzione standardizzata, si prova a evitare serialità e omologazione edilizia, a favorire condizioni di vicinato sulla “giusta distanza”, ad assegnare un significato ad ogni spazio comune evitando che si trasformi in spazio residuale.

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Info

Ruffa, F. (2009). Soluzione residenziale alternativa all’alloggio convenzionale per il superamento dei campi nomadi di Genova (Engl. tr.: Residential solution as alternative to the conventional ways to overcome Genova’s nomad camps). Master’s degree thesis, Università degli Studi di Genova, 2009.